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Verein "Nein zur 2. Gotthardröhre", "Non au 2e tube au Gothard", "No al raddoppio del Gottardo"

Sondaggio rappresentativo realizzato da LINK sulla seconda galleria: Nessuno crede più alla storiella del Gottardo

Berna/Altdorf (ots)

Se si dovesse costruire una seconda galleria del Gottardo, verrebbero utilizzate tutte e quattro le corsie. Secondo un sondaggio rappresentativo dell'istituto LINK solo un terzo (35,4%) degli intervistati crede che con la costruzione di una seconda galleria saranno messe a disposizione solamente due corsie. Il progetto di legge distoglie dunque l'attenzione dal fatto che la seconda galleria raddoppierà la capacità della strada, in particolar modo per i camion. Questo trasformerebbe la Svizzera in una mostruosa via di transito. Coloro che auspicano il trasferimento delle merci su rotaia - e in Ticino rappresentano l'80 percento degli intervistati - non possono essere favorevoli alla seconda galleria!

In tutta la Svizzera più della metà dei 1200 intervistati non crede alla storiella della galleria utilizzata a metà, parte infatti dal presupposto che saranno disponibili tutte e quattro le corsie. «Questo gioco a rimpiattino è disonesto e deve finire. Tutti devono essere consapevoli che un sì alla seconda galleria equivale a un sì alle quattro corsie attraverso il Gottardo. Ciò significa traffico intenso da Basilea a Chiasso - compresi tutti i raccordi», afferma Caroline Beglinger, co-presidente dell'associazione «No al raddoppio del Gottardo» e condirettrice dell'ATA Associazione traffico e ambiente Svizzera. «Il popolo svizzero non crede alla fandonia di una sola corsia per direzione».

Sorprende che in Ticino un numero sopra la media di persone speri che alla seconda galleria non corrisponda un aumento del traffico. «Questo sondaggio dovrebbe fare capire anche ai Ticinesi quello che accadrà: se si costruisce una seconda galleria saranno aperte tutte e quattro le corsie. In questo modo il Gottardo diventerebbe il più breve asse di transito europeo a quattro corsie da nord a sud», sostiene Jon Pult, co-presidente dell'Associazione «No al raddoppio del Gottardo» e presidente dell'Iniziativa delle Alpi. «La Svizzera, e in particolar modo il Ticino, sprofonderanno nella marea di camion europei!» Per timore di un aumento del traffico finora il Ticino ha respinto il raddoppio del Gottardo in tutte le consultazioni. Perfino l'attuale comitato a favore del raddoppio del Gottardo sarebbe disposto a respingerlo se dovesse portare a un aumento del traffico!

La seconda galleria è in contraddizione con la politica svizzera di trasferimento del traffico su rotaia. Jon Pult: «Abbiamo investito 24 miliardi dei contribuenti nel tunnel di base di Alptransit. In caso di raddoppio del Gottardo questi moderni tunnel ferroviari sarebbero poco utilizzati - a dirlo sono gli sudi della Confederazione». Il sondaggio dell'istituto LINK conferma però che la stragrande maggioranza della popolazione è tuttora favorevole alla politica di trasferimento del traffico e vuole usare la NEAT per spostare su rotaia il trasporto delle merci. Ben il 67 percento degli intervistati auspica che, una volta concluso il processo di trasferimento su rotaia, i passaggi dei camion attraverso le Alpi siano limitati a 650'000 all'anno. In Ticino addirittura l'80,2 % degli intervistati vorrebbe raggiungere questo traguardo dopo l'apertura del tunnel di base del Gottardo nel giugno del 2016!

«La maggioranza della popolazione svizzera attraverso la NEAT vuole trasferire le merci in transito su rotaia», afferma Caroline Beglinger: «Ma non si può essere favorevoli al trasferimento dei camion dell'UE su rotaia e allo stesso tempo costruire una seconda galleria stradale. Si fa una cosa o l'altra!»

Di più: www.noalraddoppio.ch

Contatto:

I / tedesco / romancio: Jon Pult, co-presidente associazione «No al
raddoppio del Gottardo» e presidente dell'Iniziativa delle Alpi, 076
508 16 33

t / f: Caroline Beglinger, co-presidente associazione «No al
raddoppio del Gottardo» e co-direttrice dell'ATA Associazione
traffico e ambiente, 079 310 11 86

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