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20 anni di ASNI: Assemblea dei membri con relatori di spicco - "Indipendenza e creatività invece di adesione all'UE"

Berna (ots)

L'Assemblea dei membri dell'Azione per una Svizzera
neutrale e indipendente (ASNI), tenutasi sabato 6 maggio a Berna, è
stata visitata da circa 1000 tra partecipanti e membri, ed era
imperniata sul "settore chiave" dell'ASNI, vale a dire la politica
europea della Svizzera. I tre relatori di spicco, invitati in
occasione del ventesimo anniversario dalla costituzione dell'ASNI -
il dott. Klaus von Dohnanyi, ex ministro tedesco della SPD e Primo
Borgomastro di Amburgo, l'imprenditore e finanziere dott. Tito
Tettamanti nonché il professor dott. Franz Jaeger dell'Università di
San Gallo -, hanno illustrato la natura e i rapporti tra la Svizzera
e l'UE e hanno messo in guardia sia dal punto di vista politico che
economico, da un'integrazione nell'UE. Inoltre l'Assemblea ha
approvato una risoluzione e ha dato il nulla osta al Comitato
direttivo per l'elaborazione di un'iniziativa popolare volta a
impedire che in futuro il Consiglio federale sigli accordi che
inseriscano il nostro paese istituzionalmente in organizzazioni
internazionali e che obblighino la Svizzera a recepire il diritto di
seguito.
Il presidente dell'ASNI e consigliere nazionale, dott. Pirmin
Schwander ha sottolineato nel salone dell'Hotel "National", che la
ventennale battaglia dell'ASNI (fondata nel 1986 da Christoph Blocher
e Otto Fischer) come lobby apartitica per la libertà, l'indipendenza
e la neutralità è valsa la pena. È soprattutto il merito dell'ASNI se
si è riusciti a evitare un'adesione dalle conseguenze disastrose al
SEE/all'UE e a rafforzare la via bilaterale. L'ASNI continuerà la sua
battaglia fintanto che i nostri massimi beni dello stato sono
minacciati da una politica pusillanime e accattivante da parte della
Berna federale. Schwander esige un moderno esercito di milizia "nel
proprio paese, per il proprio paese" come strumento di difesa e
protezione anche contro le minacce moderne, in grado di adempire
all'incarico costituzionale. L'ASNI rigetta il "passo di sviluppo
08/11" considerandolo incostituzionale e inservibile. Esige anche la
rinuncia a ulteriori missioni militari all'estero nonché la
cessazione della "pretestuosa missione costosa e insensata Swisscoy"
nel Kosovo.
Dohnanyi: s" alla creatività bilaterale, no al moloc Bruxelles
Secondo il dott. Klaus von Dohnanyi, la Svizzera deve, in quando
fulcro geografico europeo e microcosmo della storia europea,
rispondere alla domanda: come preserviamo, vista l'integrazione
europea, la nostra peculiarità, senza danneggiare i nostri interessi
economici? Per rispondere a questa domanda si deve in particolare
tenere conto, che, grazie a una rotta neutrale conseguente, da oltre
350 anni la Svizzera è riuscita a non essere coinvolta nei conflitti
armati dei grandi vicini. Invece è diventata il paese di nascita
della Croce Rossa, la sede di numerose istituzioni di intesa dei
popoli nonché la sede di imprese internazionali della finanza e
dell'industria. Una ragione determinante per questo successo unico
nella storia di una nazione deve essere ricercato nella sua
costituzione liberal-democratica e nel principio
dell'autoresponsabilità.
Un'adesione all'UE, a una "costruzione le cui strutture politiche
e l'apparato dirigente non sono tuttora ancora chiari",
distruggerebbe inevitabilmente la peculiarità unica della Svizzera.
In futuro non sarebbe più il cittadino svizzero a prendere le
decisioni, bens" un "moloc burocratico a Bruxelles" o un lontano
parlamento, e quindi la Svizzera potrebbe anche perdere i suoi
vantaggi economici, ha messo in guardia Dohnanyi. Egli si è espresso
a favore di una strategia oculata rispetto al processo di
europeizzazione e globalizzazione. Questa strada deve essere
perseguita in modo bilaterale e creativo, su propria decisione e
salvaguardando gli interessi svizzeri.
Tettamanti: rifiuto della realtà degli eurofili
Dal suo punto di vista di imprenditore, il dott. Tito Tettamanti
si espresso per un deciso No a un'adesione all'UE. Chi come svizzero
vuole aderire all'UE tormentata dalle crisi - all'UE dei regolamenti,
delle imposte elevate e dell'impotenza - vive in un mondo surreale.
In effetti, i tre padri fondatori dell'UE, il francese Robert
Schumann, il tedesco Konrad Adenauer e l'italiano de Gasperi, hanno
perseguito con la richiesta "mai più guerra" un lodevole ideale. "Ma
il mondo cambia e ognuno sa che l'obiettivo è stato raggiunto. La
Francia e la Germania non imbracceranno più le armi l'una contro
l'altra." L'UE dà risposte a un passato trascorso da molto tempo -
mentre è irresoluta davanti alle sfide del futuro. Tettamanti ha in
particolare elencato l'islamismo, la crisi finanziaria e morale dello
stato sociale, l'immigrazione e le grandi potenze emergenti quali la
Cina e l'India: "per tutto questo all'UE manca una strategia, mentre
invece sono gli stati nazionali a cercare di venire a capo della
nuova situazione", ha constatato Tettamanti.
Per la Svizzera non si intravedono vantaggi economici da
un'adesione all'UE. Con il tasso di disoccupazione di gran lunga più
basso, l'indebitamento comparativamente moderato e l'onere fiscale
(un'aliquota IVA del 7,6% invece di almeno il 15%) meno oneroso
stiamo di gran lunga meglio di tanti altri. Tettamanti ha censurato
aspramente "l'adesione con le eccezioni" rivendicata dal partito
socialista considerandola un'idea fantasiosa. "Esiste qualcuno
talmente ingenuo da credere, che 450 milioni di persone siano
disposti a cambiare le loro regole raggiunte dopo dure battaglie,
soltanto per facilitare la vita a sette milioni di ricchi svizzeri?"
La risposta di Tettamanti: "Se non ci viene a mancare la volontà di
rimanere indipendenti, se continuiamo a essere disposti a lavorare
più duramente degli altri, allora la Svizzera ha i migliori requisiti
per un buon futuro."
Jaeger: diversificazione della politica economica estera invece di
fissazione sull'UE
Il dott. Franz Jaeger, in quanto professore di economia liberale,
ha parteggiato veementemente per un "nuovo equilibro nella politica
economica estera della Svizzera". I fatti dimostrano che rispetto
all'UE, la Svizzera si trova economicamente in testa. Un inserimento
nella zona dell'euro priverebbe il nostro paese delle possibilità di
crescita globali. Poiché, ha messo in guardia Jaeger, i massicci
rischi legati a tassi d'interesse, inflazione e disoccupazione
elevati, nonché i pericoli nell'ambito dell'indebitamento pubblico,
prevarrebbero nettamente rispetto a eventuali vantaggi legati al
mercato interno dell'UE. Con la rinuncia al franco svizzero a favore
dell'euro, la Banca nazionale svizzera delegherebbe la sua politica
autonoma e di successo nella lotta all'inflazione, nei tassi bassi e
nella stabilizzazione dei cambi alla Banca centrale europea. Cos"
facendo, l'inflazione e i tassi si attesterebbero ineluttabilmente al
livello di quelli UE sensibilmente più alti. I nostri debiti pubblici
e sociali, ma anche i nostri immensi obblighi ipotecari (pari
complessivamente a quasi un bilione di franchi) rincarerebbero fino a
circa il 65%.
Sarebbe invece necessaria una completa liberalizzazione del nostro
mercato interno per merci, servizi, capitale e lavoro, ha
sottolineato Jaeger. Inoltre, la politica economica estera della
Svizzera dovrebbe staccarsi da un'isolata fissazione sull'UE e
auspicare un'apertura economica globale in direzione del Medio
Oriente, la Scandinavia, l'Europa dell'Est, l'Asia e l'America.

Contatto:

Pirmin Schwander, Präsident AUNS, +41/79 /400'29'93
Hans Fehr, Geschäftsführer AUNS, +41/79/341'54'57
Werner Gartenmann, Geschäftsführer Stv., +41/79/222'79'73
E-Mail: auns@auns.ch
Internet: www.asni.ch
Konto: PC 30-10011-5

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  • 28.04.2005 – 12:11

    ASNI: Invito alla 20a Assemblea generale ordinaria

    di sabato, 30 aprile 2005, ore 10.30 presso l'Hotel National, Hirschengraben 24, Berna (vicino alla stazione ferroviaria) Berna (ots) - ore 10:30 Saluto da parte del presidente dell'ASNI Messaggi di saluto: - Svizzera romanda: Jean-Dominique Cipolla, Martigny, vicepresidente dell'ASNI - Svizzera italiana: ...