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Politica del personale federale: i sindacati organizzano l’opposizione

Berna (ots)

COMUNICATO STAMPA DELLA COMUNITÀ DI NEGOZIAZIONE DEL PERSONALE DELLA
CON-FEDERAZIONE (CNPC)
I comitati sezionali dei sindacati APC, vpod e garaNto della 
Comunità di negoziazione del perso-nale della Confederazione (CNPC) 
sono stati convocati oggi a Berna ad una giornata di mobili-tazione. 
Convenuti in più di 200 da tutto il Paese, i rappresentanti degli 
impiegati della Confede-razione invitano le loro organizzazioni ad 
opporsi ad una politica sempre più ostile al personale applicata 
dalla Confederazione. Il Consiglio federale, d’ora in poi, non deve 
più applicare la stessa politica usata per lo smantellamento sociale 
massiccio imposto al personale federale attra-verso la riforma di 
PUBLICA. Come un tempo datore di lavoro esemplare, la Confederazione 
deve riproporre una politica di impiego normale e socialmente 
compatibile. In concreto ciò signi-fica che né la protezione contro 
i licenziamenti né i salari devono scendere al di sotto del livello 
usuale nazionale. L’ancor giovane legge sul personale della 
Confederazione non ha bisogno per ora di una nuova cura radicale. I 
partecipanti all’assemblea invitano le loro organizzazioni, rag- 
gruppate nella CNPC, alla pianificazione, se necessario, di azioni 
di protesta e di lotta. La risolu-zione sottostante rappresenta per 
i sindacati della CNPC un mandato chiaro in vista dei negoziati con 
il Consiglio federale.
Risoluzione Basta alla politica federale ostile al personale!
Con l’assemblea di mobilitazione indetta per il 27 marzo 2007 dai 
sindacati APC, garaNto e vpod a Berna si vuole sottolineare una 
volta di più che da oltre 15 anni il personale è esposto a una 
logorante pressione. Una rigida politica fatta di regali fiscali da 
un canto e di severi risparmi dall’altro ha progressivamente minato 
le condizioni di lavoro – un tempo esemplari – offerte 
dall’Amministrazione federale.
La garanzia della compensazione del rincaro è sparita, ampliando il 
divario tra salari reali corri-sposti dall’ente pubblico e quelli 
dell'economia privata. Diversi programmi di risparmio corrodo-no le 
prestazioni sociali e spazzano via circa 5'000 posti di lavoro entro 
il 2011. I programmi di riorganizzazione si susseguono a ritmo 
serrato. Pressione sul lavoro, insicurezza e addirittura 
rassegnazione non possono quindi che aumentare. Una delle 
conseguenze è che alla Confede-razione vengono sempre più a mancare 
le migliori collaboratrici ed i migliori collaboratori. La 
leggendaria qualità delle prestazioni offerte dalla Confederazione è 
in pericolo.
La politica di smantellamento perseguita da Consiglio federale e 
Parlamento a scapito del perso-nale culmina poco gloriosamente nella 
riforma di Publica. Smentendo tutte le promesse, la politi-ca risana 
la cassa pensioni essenzialmente a spese degli assicurati attivi. Il 
risultato si traduce in un aumento dell’età di pensionamento con 
prestazioni più basse ma contributi sensibilmente più elevati. 
Adesso vanno pertanto soddisfatte due rivendicazioni:
una rendita AVS transitoria finanziata socialmente e una quota 
ridotta del 2 percento per 10 anni sui contributi versati dagli 
ultraquarantacinquenni
Il personale federale ne ha abbastanza. I convenuti chiedono di 
porre fine a questa politica ostile e di bloccare gli ultimi piani 
di smantellamento previsti dal Consiglio federale:
invece di una protezione contro il licenziamento sancita per 
legge, vuole incertezza secon-do il principio Hire and Fire
	invece di un’evoluzione affidabile degli stipendi, nuovi 
salari al merito influenzati dai capi e privilegi per i quadri
Una provocazione inaccettabile: dopo soli 5 anni dall’entrata in 
vigore non c’è ragione di stral-ciare le sicurezze per i dipendenti 
federali ancorate dal popolo nella legge sul personale federa-le. I 
motivi di licenziamento previsti dalla legge sono validi e 
sufficienti. Bisogna mantenere la protezione contro l'arbitrarietà 
politica. Basta con questa riorganizzazione senza fine. Pertanto:
giù le mani dalla protezione contro il licenziamento prevista dal 
diritto in materia di personale federale!
L’assemblea incarica i vertici sindacali di difendere 
incondizionatamente la protezione contro il licenziamento nei 
negoziati con il Consiglio federale. Non vanno ammessi licenziamenti 
senza colpa e non si può permettere il prolificare di nuovi motivi 
di licenziamento. L’arbitrarietà politica senza sicurezza 
dell’occupazione mette in discussione l’affidabilità 
dell’amministrazione pubblica.
La qualità ha bisogno di riconoscimento e il riconoscimento ha 
bisogno di salari equi. Pertanto:
stipendi equi invece di ridistribuzione salariale dal basso verso 
l’alto!
L’evoluzione degli stipendi dipende già attualmente dalla 
valutazione del personale. Il salario al merito a fasce influenzato 
dal superiore non deve assurgere a principio assoluto. Gli stipendi 
devono aumentare di nuovo per tutti. Ciò significa più massa 
salariale, ma di sicuro non l’instaurazione di un sistema a bonus 
tra conniventi. I salari al merito danneggiano il lavoro di gruppo 
sovente importante nell’interesse della qualità. Invece di fare 
esperimenti con le fasce salariali, il Consiglio federale dovrebbe 
finalmente tappare i buchi sul fronte dei salari reali. Sempre più 
gente abbandona la Confederazione. Pertanto:
aumenti del 3% dello stipendio reale entro il 2009! Per dare più 
forza alle rivendicazioni, le associazioni sono invitate a informare 
i membri sui ne-goziati e, se necessario, a organizzare azioni 
fiancheggiatrici di protesta.
Informazioni: 
Hans Müller, APC (079 406 93 38)
Christof Jakob, ssp (031 371 67 45 – 079 781 90 28)
Giordano Schera, garaNto (079 322 16 04)

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