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economiesuisse - Crescita modesta - persitono i rischi
Previsioni congiunturali per il 2010 e priorità di politica economica

Zürich (ots)

Per il 2010, economiesuisse si attende un tasso di
crescita modesto dello 0,7%. Nel 2009 le imprese esportatrici hanno 
subìto una diminuzione, talvolta drammatica, della cifra d'affari. 
Queste aziende dovrebbero registrare l'anno prossimo un tasso di 
crescita moderato del 3,8%. Dal lato dell'economia interna e del 
consumo privato, per contro, si prevedono tassi di crescita negativi.
Sempre per l'anno prossimo, l'organizzazione mantello dell'economia 
prevede un tasso medio di disoccupazione del 4,9%. In materia di 
politica economica, economiesuisse chiede una politica di crescita 
coerente. Secondo Gerold Bührer, «dobbiamo concentrarci sui fattori 
di crescita a lungo termine, nell'ottica di un'economia di mercato».
Rudolf Minsch, capoeconomista di economiesuisse, ha dichiarato che
«il 2009 è stato veramente un 'anno orribile' per le aziende 
esportatrici elvetiche». Le industrie delle macchine e dei metalli, 
l'industria tessile e quella delle materie plastiche sono state 
colpite molto duramente. Per contro, le industrie agroalimentari e 
farmaceutiche, nonché le imprese del settore della tecnologia medica 
sono state meno colpite. Il mercato interno e il consumo privato 
hanno resistito relativamente rispetto alle imprese esportatrici e al
settore finanziario. Nel complesso, l'economia svizzera registra 
risultati migliori di numerosi altri paesi industrializzati: il suo 
PIL si è ridotto solo del 2% circa.
2010: crescita economica moderata accompagnata da un aumento della
disoccupazione
Le imprese esportatrici svizzere devono attendersi un clima 
economico mondiale ancora piuttosto difficile. Nel complesso, le 
esportazioni potrebbero aumentare di circa il 4,0%. Secondo Minsch, 
«questa debole crescita non compenserà le diminuzioni della cifra 
d'affari registrate nel 2009». L'anno prossimo, sarà l'economia 
interna che dovrà aspettarsi una diminuzione del valore aggiunto. 
Questo vale in particolare per il settore della costruzione. Il 
consumo privato, che diminuirà leggermente, non fungerà nel 2010 
quale sostegno alla congiuntura. Questo si spiega tra l'altro con 
l'aumento del numero dei disoccupati e la persistente incertezza sul 
mercato del lavoro. economiesuisse prevede una crescita reale del PIL
dello 0,7%.
Secondo le stime, il tasso di disoccupazione si attesterà 
mediamente sull'arco dell'anno al 4,9%. Per contro, l'inflazione 
raggiungerà un tasso dello 0,7%, in particolare a causa del prezzo 
crescente del petrolio.
L'andamento dell'economia svizzera è dipendente in ampia misura da
tre fattori-rischio. In primo luogo, il rischio di cambio: un 
apprezzamento significativo del franco svizzero colpirebbe nettamente
le industrie esportatrici. In secondo luogo, un eccesso di liquidità 
a livello mondiale può scatenare la formazione di nuove crisi. E, non
da ultimo, la stabilità del sistema finanziario internazionale non è 
ancora garantita.
La politica di crescita, uno strumento necessario
Gerold Bührer, Presidente di economiesuisse, ha dichiarato che la 
Svizzera deve attuare una politica di crescita coerente: «Dobbiamo 
concentrarci sui fattori di crescita a lungo termine, nell'ottica di 
un'economia di mercato». Si tratta di sopprimere gli ostacoli che 
frenano gli investimenti, di proseguire con l'apertura dei mercati e 
di garantire anche in futuro una politica finanziaria solida. Le 
proposte del Consiglio federale sono insufficienti. Abbiamo bisogno 
di un programma di consolidamento incisivo che agisca sulle spese e 
dell'estensione del freno all'indebitamento alle assicurazioni 
sociali. Sul piano della politica fiscale, le priorità sono una 
riforma della fiscalità delle imprese III progressista e il rifiuto 
dell'iniziativa del PS, che ostacolerebbe la concorrenza.
Nel'ambito della politica economica estera, occorre consolidare la
via bilaterale con l'UE, una scelta che finora ha dato i suoi frutti.
I negoziati nell'ottica della conclusione di un accordo di libero 
scambio con l'India, la Cina, la Russia ed altre economie dinamiche 
sono da ritenere prioritari. Altre due preoccupazioni sono la 
garanzia di un approvvigionamento elettrico concorrenziale e 
rispettoso dell'ambiente e una politica ambientale accettabile per 
l'economia e coordinata a livello internazionale. La revisione 
attuale del diritto della società anonima, nella forma di 
controprogetto all'iniziativa «contro le retribuzioni abusive», deve 
rafforzare i diritti degli azionisti. Parallelamente occorre 
preservare la flessibilità delle imprese quotate in Borsa, come pure 
quella delle piccole e medie imprese.
Pascal Gentinetta, Direttore di economiesuisse, ha espresso delle 
considerazioni in merito alla Legge sull'aiuto alle scuole 
universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero 
(LASU), attualmente in elaborazione. economiesuisse sottoscrive 
pienamente i suoi obiettivi, ma ritiene che s'impongano modifiche 
importanti per quanto concerne la sua applicazione. L'organizzazione 
deplora l'eccessiva presenza dei Cantoni negli organi e il fatto che 
il punto di vista dell'economia non venga preso in considerazione, 
sebbene una buona parte dei diplomati saranno chiamati a lavorare per
le imprese svizzere. Il progetto della LASU incarna piuttosto 
principi di economia pianificata che non di economia di mercato. 
Inoltre, il legislatore deve evitare di creare incitamenti sbagliati 
favorendo il numero degli studenti invece del livello d'insegnamento 
delle scuole universitarie. Secondo Gentinetta «la qualità dei 
diplomi deve essere l'obiettivo; solo a questa condizione il sistema 
formativo elvetico rimarrà concorrenziale a livello internazionale». 
La formazione è un tema chiave per l'organizzazione mantello 
dell'economia che in futuro si interesserà in particolare ai tre 
livelli di formazione.

Contatto:

Cristina Gaggini
Telefono: 078 781 82 39
cristina.gaggini@economiesuisse.ch

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