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Accordo di riammissione italo-svizzero: l'UFR fa il punto

Berna (ots)

L'Ufficio federale dei rifugiati (UFR) ha deciso di
fare il punto sull'applicazione dell'accordo di riammissione fa tra
la Svizzera e l'Italia, entrato in vigore il 1° maggio 2000. A questo
scopo, la Direzione dell'Ufficio ha organizzato per questo mercoled",
a Chiasso, un incontro fra rappresentanti dell'UFR, le autorità dei
cantoni di frontiera (Ticino, Vallese e Grigioni), e rappresentanti
del Corpo delle Guardie di confine del Dipartimento federale delle
finanze.
L'accordo concluso fra la Confederazione svizzera e la Repubblica
italiana ha lo scopo, in particolare, di combattere l'immigrazione
clandestina alla frontiera meridionale del nostro paese. Esso rende
possibile la riammissione sul territorio italiano delle persone che
si trovano in Svizzera in situazione irregolare e viceversa. Esso
consente inoltre la riammissione sul territorio nazionale dei
cittadini di entrambe le parti che non soddisfano le condizioni di
ingresso o di soggiorno, come pure il transito di cittadini di stati
terzi in fase di allontanamento.
La maggior parte dei casi di riammissione in Italia sono stati
trattati nell'ambito della cosidetta procedura semplificata (circa
500 casi nell'anno 2000 e un centinaio durante i primi tre mesi di
quest'anno alla frontiera ticinese). Responsabili dell'applicazione
della procedura semplificata sono le autorità di polizia dei cantoni
di frontiera. Attualmente il Centro di registrazione per richiedenti
l'asilo di Chiasso (UFR), ha assunto ad interim il compito di
coordinare l'applicazione dell'accordo per quanto concerne la
procedura ordinaria, operativa dal 1° novembre 2000 e che riguarda le
persone intercettate al di fuori della zona di confine. In questo
ambito, il numero di casi trattati è di circa 100.
Il seminario deve inoltre consentire di individuare e correggere
eventuali difficoltà riscontrate nell'applicazione dell'accordo e
favorire lo scambio di informazioni fra le autorità cantonali e
federali. In avvenire le autorità incaricate dell'applicazione
dell'accordo collaboreranno ancora più strettamente nel futuro Centro
di cooperazione di polizia e di dogana (CCPD) che sarà situato a
Chiasso.
Per ulteriori informazioni in lingua italiana rivolgersi
(dopo le ore 16.00):
Centro di registrazione di Chiasso 091/ 697 60 10

Contatto:

Servizio stampa dell'UFR
Sig. Dominique Boillat
+41 31 325 98 80

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