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Ampia lotta contro la tratta di esseri umani

Berna (ots)

Il Consiglio federale sottopone ad esame le raccomandazioni di un
gruppo di lavoro
Le vittime della tratta di esseri umani vanno
assistite meglio e gli autori vanno perseguiti di conseguenza.
Inoltre, la tratta di esseri umani va combattuta anche con misure
preventive, propone un gruppo di lavoro interdipartimentale. Il
Consiglio federale ha preso atto del rapporto del gruppo di lavoro e
ha incaricato i dipartimenti interessati di esaminare le
raccomandazioni del gruppo di lavoro e di sottoporgli proposte per la
loro attuazione.
Il gruppo di lavoro interdipartimentale è stato costituito
nell'autunno 2000 dal Dipartimento federale di giustizia e polizia
(DFGP) in seguito a un postulato della consigliera nazionale
Ruth-Gaby Vermot-Mangold. Il gruppo di lavoro, guidato da Peter
Müller, vicedirettore dell'Ufficio federale di giustizia, doveva
verificare la necessità di ulteriori misure statali, segnatamente di
nuove disposizioni legali, per combattere la tratta degli esseri
umani. Il gruppo di lavoro si è occupato soprattutto della tratta
delle donne a scopo di prostituzione. Ma nel suo rapporto ha altresì
tenuto conto del commercio di organi umani nonché della tratta degli
esseri umani volta allo sfruttamento di manodopera.
Il gruppo di lavoro rileva che la tratta di esseri umani a livello
mondiale ha assunto dimensioni preoccupanti a seguito della
globalizzazione. Dato che la Svizzera è una meta della tratta di
esseri umani, il numero delle vittime in Svizzera può essere
estremamente elevato. Ciononostante non esistono condanne in questo
ambito. Secondo il gruppo di lavoro, il problema principale nella
lotta contro la tratta degli esseri umani consiste nella carente
applicazione rispettivamente nella limitata efficacia delle
pertinenti disposizioni penali e in materia di protezione delle
vittime. Così nella pratica spesso le vittime della tratta di esseri
umani vengono già allontanate dalla Svizzera prima della procedura
giudiziaria. L'eventuale allontanamento imminente in caso di
soggiorno illegale o esercizio di attività lucrativa illegale
rappresenta un grosso peso per le vittime ed è anche uno dei motivi
per cui esse non si rivolgono alla polizia (mancata disponibilità
alla denuncia e alla deposizione da parte delle vittime). Inoltre, le
offerte di aiuto alle vittime non sono richieste per insicurezza o
perché non sono conosciute.
Progetto del gruppo di lavoro
Il gruppo di lavoro presenta un progetto volto alla lotta contro
la tratta degli esseri umani, che punta alla prevenzione, alla
depenalizzazione e al sostegno delle vittime nonché al perseguimento
degli autori. Raccomanda una maggiore informazione nei Paesi
d'origine delle vittime ma anche una campagna di sensibilizzazione,
indirizzata ai potenziali clienti (liberi datori di lavoro) in
Svizzera. Inoltre propone di estendere la fattispecie della tratta
degli esseri umani nel Codice penale alla mediazione volta allo
sfruttamento di manodopera e al prelievo di organi umani. Inoltre,
con una revisione della legislazione in materia di stranieri si deve
disciplinare tra l'altro il diritto di soggiorno delle vittime della
tratta di esseri umani. Infine, il gruppo di lavoro sostiene misure
nell'ambito del perseguimento penale (formazione, migliore
collaborazione, maggiori controlli) e nell'ambito dell'aiuto alle
vittime (hotline 24 ore su 24 per la consulenza alle vittime,
sostegno finanziario dei centri per donne maltrattate).
Parere del Consiglio federale
Il Consiglio federale rileva che è difficile quantificare il
numero delle vittime in Svizzera poiché le pertinenti stime
internazionali spesso non operano nette distinzioni tra tratta di
esseri umani e migrazione illegale. Come ulteriore modo di procedere,
il Consiglio federale ha incaricato i dipartimenti competenti di
esaminare le raccomandazioni del gruppo di lavoro e di presentargli
proposte per la loro attuazione. Alcune misure sono già state
realizzate. Così attualmente è elaborato il progetto dettagliato per
il «Servizio di coordinamento tratta e traffico di esseri umani» in
seno all'Ufficio federale di polizia. Inoltre, è stata avviata la
ratifica di due pertinenti accordi internazionali. Infine, il
Consiglio federale, in occasione della revisione della legge sugli
stranieri, ha ampiamente preso in considerazione le raccomandazioni
del gruppo di lavoro concernenti la legislazione in materia di
stranieri. Ad esempio, l'avamprogetto di legge prevede espressamente
la possibilità di un soggiorno temporaneo o duraturo per le vittime
della tratta di esseri umani nonché la possibilità della concessione
di un aiuto al ritorno.

Contatto:

Peter Müller, vicedirettore
Ufficio federale di giustizia,
tel. +41/31/322'41'33

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