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COMUNICATO STAMPA Riduzione del CO2: quattro varianti in consultazione

Berna (ots)

La Svizzera deve adottare misure supplementari per
poter raggiungere gli obiettivi di politica climatica fissati dalla 
legge. Il Consiglio federale ha inviato oggi in consultazione 
quattro varianti per la riduzione delle emissioni di CO2. Tre 
prevedono una tassa sul CO2, mentre una si limita al "centesimo per 
il clima" facoltativo sui carburanti. Il rapporto sulla procedura di 
consultazione illustra le possibili conseguenze climatiche, 
economiche e finanziarie delle diverse varianti. La consultazione 
durerà fino al 20 gennaio 2005. Poi il Consiglio federale deciderà 
come attuare gli obiettivi della legge sul CO2. Durante la seduta 
speciale dell’11 giugno 2004, il Consiglio federale aveva deciso di 
sottoporre a discussione quattro varianti per la riduzione del CO2. 
Oggi ha inviato in consultazione il relativo rapporto, che illustra 
le conseguenze climatiche, economiche e finanziarie delle quattro 
possibili soluzioni e ne presenta vantaggi e svantaggi (cfr. scheda 
informativa 1). La variante da proporre al Parlamento sarà decisa 
dal Governo sulla base dei risultati della consultazione. 
L’esecutivo terrà comunque anche conto delle procedure seguite negli 
altri Paesi e della situa- zione della concorrenza nel mercato 
interno. Variante 1: tassa sul CO2 applicata a combustibili e 
carburanti Dal 2006 verrà applicata sui combustibili una tassa di 35 
franchi per ogni tonnellata di CO2 (ca. 9 centesimi per litro di 
olio da riscaldamento). Sui carburanti saranno invece riscossi 64 
franchi per tonnellata di CO2, che saliranno a 128 a partire dal 
2008 (ca. 30 centesimi per litro di benzina). La tassa sul CO2 non è 
un’imposta ma una tassa d’incentivazione. I proventi sono infatti 
ridistribuiti alla popolazione ed all’economia privata. Il rimborso, 
di 192 franchi a persona, avviene mediante le casse malati. Questa 
soluzione favorisce chi fa un uso moderato dell’energia e, in 
particolare, le famiglie con classi di stipendio medio-basse e figli 
a carico. La tassa sul CO2 come unica misura ha il vantaggio di 
garantire incentivi economici più ampi e duraturi. Produce inoltre 
effetti positivi sull’economia nazionale e sull’occupazione. Si 
prevede tuttavia che il conseguente calo del fatturato nel settore 
dei carburanti farà diminuire di circa 450 milioni di franchi i 
proventi dell’imposta sugli oli minerali. Variante 2: tassa sul CO2 
applicata a combustibili e carburanti con destinazione parzialmente 
vincolata dei proventi per l’acquisto di certificati di emissione 
dall’estero Dal 2006 verrà applicata sui combustibili una tassa di 
35 franchi per ogni tonnellata di CO2 (ca. 9 centesimi per litro di 
olio da riscaldamento). Sui carburanti saranno invece prelevati 64 
franchi per tonnellata di CO2 (ca. 15 centesimi per litro di 
benzina). A differenza della variante 1, questa soluzione non 
prevede un successivo aumento dell’aliquota della tassa. Il 2 per 
cento dei pro-venti dovrà tuttavia essere destinato all’attuazione 
dei meccanismi flessibili fissati dal Protocollo di Kyoto (cfr. 
scheda informativa 3). La destinazione parzialmente vincolata del 
prodotto della tassa richiederà una modifica della legge sul CO2. 
Circa 1 milione di tonnellate di CO2 emesse dai carburanti sarà 
coperto da certi- ficati di emissione acquistati all’estero. I 
proventi dell’imposta sugli oli minerali diminuiranno in tal caso di 
circa 225 milioni di franchi. Variante 3: tassa sul CO2 applicata ai 
combustibili e "centesimo per il clima" sui carburanti Dal 2006 
verrà applicata sui combustibili una tassa di 35 franchi per ogni 
tonnellata di CO2 (ca. 9 centesimi per litro di olio da 
riscaldamento). Sarà inoltre riscosso 1 centesimo ("centesimo per il 
clima") per ogni litro di carburante importato. I proventi, pari a 
circa 70 milioni di franchi, saranno impiegati sia a livello 
nazionale che all’estero. In Svizzera dovranno servire innanzitutto 
a promuovere l’uso dei biocarburanti e l’adozione di misure nel 
settore dei combustibili (edifici e infrastrutture). Sul piano 
internazionale, invece, verranno utilizzati per l’acquisto di 
certificati di emissione. E sarà proprio all’estero che si otterrà 
la riduzione più consistente delle emissioni di CO2. In compenso, i 
proventi dell’imposta sugli oli minerali resteranno pressoché 
invariati. Per l’attuazione del "centesimo per il clima" si prevede 
di creare una fondazione, il cui consiglio sarà composto da un 
minimo di 10 ad un massimo di 20 membri. A quest’ultimo spetteranno 
le deci-sioni di carattere finanziario. Variante 4: solo "centesimo 
per il clima" sui carburanti Questa variante non prevede una tassa 
sul CO2 bensì un contributo di 1,6 centesimi (il cosid-detto 
"centesimo per il clima") per ogni litro di carburante. I proventi, 
pari a circa 115 milioni di franchi, saranno superiori a quelli 
ottenuti con la variante 3 e permetteranno sia di adottare misure 
più consistenti su edifici e infrastrutture, sia di acquistare un 
maggior numero di certificati all’estero.
Per attuare le quattro varianti sarà necessario emanare appositi 
atti normativi. Si dovrà in particolare stabilire in che misura i 
certificati acquistati all’estero potranno essere computati per il 
raggiungimento degli obiettivi di riduzione del CO2 
(supplementarità). Ed andranno inoltre fissati i requisiti per i 
progetti di protezione del clima realizzati fuori dai confini 
nazionali. Le tre varianti relative alla tassa sul CO2 richiedono ad 
esempio l’emanazione di un’ordinanza che ne disciplini la 
riscossione, la ridistribuzione e l’esenzione. Nel caso della 
variante 2 occorrerebbe invece modificare la stessa legge sul CO2. I 
contenuti concreti di tali atti normativi sono illustrati nei tre 
allegati del rapporto relativo alla consultazione. La consultazione 
durerà fino al 20 gennaio 2005 e tutti gli interessati sono invitati 
a prendere posizione. La relativa documentazione può essere 
consultata al sito www.ambiente- svizzera.ch/clima. Una volta 
valutati i risultati della consultazione, il Consiglio federale 
deciderà la variante da adottare e la successiva procedura.
Berna, 20 ottobre 2004
DATEC Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, 
dell’energia e delle comunicazioni 
Servizio stampa e informazione
Informazioni: 
Servizio stampa del DATEC, 031 322 55 11
Philippe Roch, direttore dell’UFAFP, 079 277 51 88
Arthur Mohr, capo della divisione Economia e ricerca dell’UFAFP, 
079 687 11 69
Allegati:
-	riquadro "Necessarie ulteriori misure"
-	scheda informativa 1: Tabella comparativa delle varianti 
(con vantaggi e svantaggi)
-	scheda informativa 2: Stato di attuazione della legge sul 
CO2
-	scheda informativa 3: I meccanismi flessibili del 
Protocollo di Kyoto
-	rapporto sulla procedura di consultazione
Necessarie ulteriori misure Secondo le previsioni dei climatologi, 
entro la fine del secolo la temperatura sul nostro pianeta subirà un 
aumento compreso tra 1,4 e 5,8 gradi °C. Stando alle conoscenze 
attuali, ciò è dovu-to soprattutto al notevole aumento delle 
concentrazioni di gas serra (in particolare il CO2). Per limitare il 
riscaldamento, la Comunità internazionale ha adottato nel 1992 la 
Convenzione sul clima e nel 1997 il Protocollo di Kyoto, finora 
ratificato da 124 Paesi. La Russia ha annunciato alla fine di 
settembre la sua intenzione di ratificare il Protocollo. La ratifica 
dell’accordo da parte del parlamento russo ne renderebbe possibile 
l’entrata in vigore. La Svizzera ha ratificato il Protocollo di 
Kyoto lo scorso anno, impegnandosi a ridurre dell’8 per cento 
rispetto al 1990 le emissioni di gas serra nel periodo compreso fra 
il 2008 e il 2012. Strumento fondamentale per l’attuazione della 
politica climatica svizzera è la legge sul CO2. In base a tale 
legge, entro il 2010 le emissioni di CO2 generate da fonti 
energetiche fossili do-vranno essere ridotte del 10 per cento 
rispetto al 1990. Secondo i calcoli su modelli effettuati dalla 
società Prognos, tuttavia, senza misure supplementari si potrà al 
massimo ottenere una riduzione del 3,9 per cento. In particolare, 
nel settore dei combustibili (obiettivo di riduzione: -15 per cento) 
ed in quello dei carburanti (-8 per cento) si prevede un notevole 
divario rispetto agli obiettivi fissati. Senza ulteriori 
provvedimenti, si potrà ottenere al massimo una riduzione dell’11,4 
per cento delle emissioni prodotte dai combustibili e ci si dovrà 
addirittura aspettare un aumento dell’8,5 per cento di quelle 
generate dai carburanti. La tassa sul CO2 e/o il "centesimo per il 
clima" dovranno consentire di ridurre di altri 2,6 milioni di 
tonnellate le emissioni complessive di CO2. Se gli obiettivi di 
riduzione non potranno essere raggiunti (cfr. scheda informativa 2), 
in base alla legge sul CO2 il Consiglio federale dovrà introdurre 
una tassa d’incentivazione sulle energie fossili. Come alternativa, 
l’Unione petrolifera propone il "centesimo per il clima", ovvero un 
con-tributo di finanziamento riscosso dalle compagnie petrolifere 
sui carburanti.

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