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Bundesamt f. Umwelt, Wald und Landschaft

Catasto dei siti inquinati Per accelerare i tempi: dall'UFAFP un sostegno ai Cantoni

Berna (ots)

Berna, 26 agosto 2004
Sinora il catasto dei siti inquinati è stato compilato soltanto 
nei 
Cantoni di Ginevra e Vaud. Nonostante il termine per la 
compilazione di tali catasti sia scaduto alla fine del 2003, oltre 
due terzi dei 
Cantoni termineranno i relativi lavori non prima del 2006 e la 
maggioranza dei Cantoni più grandi prevede di terminarli 
addirittura 
tra il 2010 e il 2013. Ciò è quanto emerge da un'inchiesta condotta 
dall'UFAFP presso i Cantoni e i servizi federali. L'UFAFP preme 
affinché questa prima importante tappa del risanamento dei siti 
contaminati in Svizzera sia conclusa in tempi più brevi e intende 
perciò aiutare i Cantoni affinché completino il loro catasto entro 
il 2006.
Secondo l'ordinanza sui siti contaminati, i Cantoni avrebbero 
dovuto 
iscrivere in un catasto pubblico entro il 31 dicembre 2003 i siti 
inquinati presenti sul loro territorio, ossia le discariche (in 
esercizio o chiuse), le aree aziendali e i luoghi di incidenti 
rilevanti. La stesura di tale elenco è un primo passo verso la 
soluzione della problematica legata ai siti contaminati in 
Svizzera. 
Su richiesta della Conferenza dei capi dei servizi cantonali per la 
protezione dell’ambiente, nel febbraio 2004 l'UFAFP ha svolto 
un'inchiesta sia presso i servizi specializzati dei Cantoni che 
presso i servizi competenti della Confederazione: DDPS, Ufficio 
federale dei trasporti (UFT) e Ufficio federale dell'aviazione 
civile (UFAC). Ecco i risultati più importanti emersi da tale 
inchiesta sullo stato dei rilievi catastali in Svizzera:
•	sinora soltanto i Cantoni Ginevra e Vaud sono riusciti a 
compilare il catasto e a renderlo pubblico su Internet, seppure 
con un lieve ritardo;
•	oltre due terzi dei Cantoni avranno compilato e pubblicato 
il loro catasto entro il 2006. Circa il 50 per cento dei siti che 
devono essere iscritti dai servizi cantonali competenti sarà 
incluso in un catasto accessibile al pubblico;
•	la maggioranza dei Cantoni più grandi conta di completare i 
relativi lavori tra il 2010 e il 2013;
•	il DDPS e l'UFAC hanno praticamente terminato i loro 
lavori; nel settore di competenza dell'UFT diversi rilevamenti 
devono ancora essere compiuti nel settore delle aziende di 
trasporto in possesso di una concessione;
• conclusione: dall’inchiesta è emerso che il catasto completo, 
comprendente circa 58'000 siti inquinati, dovrebbe essere 
disponibile non prima del 2013. Inoltre è stato appurato che:
•	il punto di partenza per la realizzazione del catasto è 
dato da circa 120'000 siti potenzialmente inquinati, presenti su 
tutto il territorio nazionale. La prima selezione di tali siti da 
parte dei servizi cantonali e federali è pressoché terminata (tappa 
n. 2 della compilazione del catasto: cfr. il riquadro 1);
•	circa 58'000 dei 120'000 siti dovrebbero essere registrati 
nel catasto. I detentori di oltre 
15'000 di tali siti (di cui ca. 7’000 siti di competenza federale) 
sono stati invitati ad esprimersi al riguardo (tappa n. 3). Per 
esperienza possiamo affermare che soltanto un’esigua parte dei 
detentori sarà in grado di dimostrare che l'iscrizione del loro 
sito nel catasto è ingiustificata;
•	a livello cantonale l'iscrizione dei siti interessati 
(discariche) è in genere molto più avanzata rispetto a quella dei 
siti aziendali;
• secondo le stime dei Cantoni, gli oneri finanziari per 
la compilazione dei catasti si aggirano complessivamente sugli 80 
milioni di franchi. In media, i costi per ogni sito iscritto 
ammontano 
a 1'600 franchi. La media degli oneri sopportati dai singoli 
Cantoni 
è però soggetta a forti variazioni e si situa tra una cifra di poco 
superiore ai 100 franchi e oltre 3'000 franchi per sito.
Obiettivo: realizzazione in tutti i Cantoni entro il 2006 Il 
ritardo 
accumulato dai Cantoni nella compilazione dei catasti è 
giustificato 
soprattutto con le scarse risorse finanziarie e umane a 
disposizione. Nell’ambito dell'attuale revisione della legge 
federale sulla protezione dell'ambiente (iniziativa parlamentare 
Baumberger), il Consiglio federale ha pertanto proposto di 
finanziare gli oneri dei Cantoni attingendo al fondo destinato al 
risanamento dei siti contaminati.
Previa approvazione del Parlamento, l'UFAFP potrebbe risarcire i 
Cantoni con 500 franchi per ogni sito il cui detentore è informato 
entro la fine del 2005 dell'imminente iscrizione. L'UFAFP mette 
inoltre a disposizione dei Cantoni dei documenti di supporto per 
l’esecuzione e li sostiene anche per quanto riguarda lo scambio di 
esperienze. Ciò dovrebbe permettere a tutti i Cantoni di completare 
il loro catasto entro il 2006. Un ulteriore ritardo nella 
compilazione del catasto si ripercuoterebbe sui lavori di 
risanamento indispensabili alla protezione dell'ambiente e della 
popolazione.
UFAFP  UFFICIO FEDERALE DELL'AMBIENTE, 
DELLE FORESTE E DEL PAESAGGIO 
Servizio stampa
Informazioni
•	Christoph Wenger, capo della sezione Siti contaminati e 
serbatoi, 031 322 93 71 
•	Urs Ziegler, sezione Siti contaminati e serbatoi, 031 322 
93 38
Internet 
Sito UFAFP: http://www.ambiente-
svizzera.ch/buwal/it/fachgebiete/fg_altlasten/index.html
Riquadro 1: Cinque tappe per compilare il catasto
1. Censimento di tutti i siti potenzialmente inquinati: 
discariche, 
aree aziendali in disuso o ancora attive, luoghi d’incidenti 
rilevanti. Il censimento si basa sulla consultazione degli archivi 
comunali e cantonali e sulle interviste con responsabili nei Comuni 
e testimoni oculari.
2. Selezione dei siti da iscrivere nel catasto. Per i siti non 
immediatamente identificabili come inquinati (ad esempio per gran 
parte delle aree aziendali), le autorità valutano, in base al tipo, 
al volume e alla durata delle attività esercitate, nonché secondo 
le 
sostanze nocive presumibilmente utilizzate, se le probabilità 
d’inquinamento sono elevate. Se ciò è il caso, il sito deve 
figurare 
nel catasto. L’UFAFP ha pubblicato una direttiva per aiutare le 
autorità a prendere tale decisione non sempre facile.
3. Presa di posizione del detentore o dei detentori dei siti. 
Per 
evitare, nei limiti del possibile, iscrizioni inopportune nei 
catasti e per promuovere la trasparenza, ogni detentore interessato 
è informato e può esprimersi al riguardo. Il detentore può anche 
esigere una decisione formale con possibilità di ricorso.
4. Iscrizione nel catasto dei siti inquinati. Il catasto è uno 
strumento di lavoro dinamico. Le autorità devono quindi tenerlo 
sempre aggiornato. Per esempio, i siti completamente decontaminati 
nel corso di lavori edili devono essere cancellati dal catasto.
5. Pubblicazione del catasto. I catasti dei siti inquinati 
devono 
essere accessibili al pubblico. Si raccomanda d’iniziare la 
pubblicazione dei dati sin dall’iscrizione dei primi siti, senza 
attendere l’ultimazione del catasto.

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