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Veuillez respecter l'EMBARGO s.v.p. 4.5.2003 - 24h00 Dichiarazione del Presidente della Confederazione Pascal Couchepin in occasione della Giornata dell'Europa

(ots)

Sono esattamente quarant'anni che la Svizzera è membro del Consiglio d'Europa. Infatti, il 6 maggio 1963 il nostro Paese aderiva a quest'organizzazione che incarna il rispetto dei diritti umani, i valori democratici e la primazia del diritto in Europa.

Sono dunque quarant'anni che il nostro Governo, i nostri  
parlamentari, gli eletti a livello cantonale e quelli a livello  
comunale contribuiscono, insieme ai rappresentanti degli oggi  
quarantaquattro altri Paesi, a fare del nostro continente uno 
spazio  in cui ogni abitante ha diritto a veder rispettate le 
libertà  fondamentali.
Grazie a questa partecipazione, la Svizzera porta la propria 
pietra  alla costruzione, allo sviluppo e al consolidamento della 
democrazia  in Europa. Dopo la caduta del muro di Berlino, questa 
missione  interessa l'intero Continente. L'assolviamo con i nostri 
vicini  dell'Unione europea, a tutela dei medesimi valori.
Quando la Svizzera ha aderito al Consiglio d'Europa,  
l'organizzazione contava 16 membri, di cui sei appartenenti alla  
Comunità europea. Oggi il Consiglio d'Europa riunisce 45 membri, di  
cui 15 sono membri dell'Unione europea. Con il previsto 
allargamento  dell'Unione europea l'anno prossimo, la maggior parte 
dei Paesi  aderenti al Consiglio d'Europa saranno anche membri 
dell'Unione  europea.
La Svizzera è convinta che questa parziale coincidenza tra la  
cerchia dei membri del Consiglio d'Europa e quella dei membri  
dell'Unione europea non sminuisce affatto l'utilità delle due  
organizzazioni. Prima di tutto, anche dopo l'allargamento  
dell'Unione europea il Consiglio d'Europa conterà ancora venti 
Stati  membri non appartenenti all'Unione. In secondo luogo, le 
attività e  le finalità del Consiglio d'Europa e quelle dell'Unione 
europea sono  differenti. Ciascuna delle due organizzazioni apporta 
il suo  specifico valore aggiunto. È bene che oltre alla 
cooperazione  particolarmente stretta praticata in seno all'Unione 
europea, alla  quale taluni Stati non sono ancora in grado o non 
desiderano ancora  partecipare, vi siano altri consessi come il 
Consiglio d'Europa che  consentano una cooperazione in ambiti 
precisi. In tal modo è  possibile coinvolgere il più gran numero di 
Stati in una proficua  cooperazione.
L'aumento del numero dei membri del Consiglio d'Europa e 
dell'Unione  europea dovrebbe farci riflettere. Mostra fino a che 
punto stia  progredendo l'integrazione europea. È un processo 
storico basato su  valori comuni e associato a una progressiva 
estensione a tutto il  Continente delle prospettive di libertà e di 
pace. È una fortuna che  la Svizzera vi partecipi attivamente. Del 
resto, ne va anche del  nostro interesse ben inteso.
DIPARTIMENTO FEDERALE DELL'INTERNO       
Servizio stampa e informazione
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: 
Jean-Marc Crevoisier, responsabile del servizio comunicazione del  
DFI, tel. 031 322 80 16

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