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Il Comitato dell'ONU rivolge raccomandazioni al Consiglio federale

(ots)

Il Consiglio federale ha preso atto delle osservazioni conclusive formulate dal Comitato dell'ONU per l'eliminazione della discriminazione nei confronti della donna. Il Comitato loda l'articolo costituzionale sulla parità e le revisioni di leggi importanti per la parità effettuate negli ultimi anni. Esso raccomanda al Consiglio federale di far conoscere meglio la convenzione CEDAW e, in particolare, di predisporre misure efficaci per lottare contro la ripartizione stereotipata dei ruoli tra i sessi.

Al Comitato dell'ONU per l'eliminazione della discriminazione nei 
confronti della donna compete l'esame dell'attuazione della 
Convezione del 1979 sull'eliminazione di ogni forma di 
discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Con la ratifica 
di questa convenzione la Svizzera si è impegnata a presentare 
regolarmente al Comitato un rapporto sullo stato di attuazione della 
stessa.
Presentazione a New York Dal 14 al 17 gennaio 2003 una delegazione 
svizzera guidata da Patricia Schulz, direttrice dell'Ufficio 
federale per l'uguaglianza fra donna e uomo, ha presentato al 
Comitato il primo e secondo rapporto della Svizzera1). I Cantoni e 
la Commissione federale per le questioni femminili erano 
rappresentati in seno alla delegazione. Quest'ultima ha illustrato i 
progressi conseguiti negli ultimi anni in materia di parità tra 
donna e uomo.
La parità tra donna e uomo va ulteriormente incentivata Nelle sue 
osservazioni conclusive2) il Comitato loda in particolare l'articolo 
costituzionale sulla parità e le revisioni di leggi effettuate negli 
ultimi anni. Nel contempo esso raccomanda di informare parlamentari, 
giudici, giuriste e giuristi sulla convenzione CEDAW e di operare 
affinché le donne possano difendere con successo i loro diritti in 
giudizio.
Il Comitato esorta il governo svizzero a realizzare ulteriori misure 
per combattere la concezione stereotipata dei ruoli. Infatti, la 
condizione di genitori deve essere intesa in quanto responsabilità 
sociale assunta congiuntamente dai padri e dalle madri. È necessario 
incitare i media a diffondere un'immagine positiva delle donne e a 
mostrare che le donne e gli uomini hanno uguali diritti e doveri 
nella vita sia privata che pubblica. Le giovani e i giovani devono 
poter prendere le loro decisioni in merito alla formazione e alla 
professione liberi da qualsiasi preconcetto. - voltare p.f. - Il 
Comitato raccomanda inoltre alla Svizzera di predisporre misure 
attive per eliminare la violenza nei confronti delle donne, la 
discriminazione delle migranti, la tratta delle donne, lo 
sfruttamento sessuale delle prostitute e la povertà, nonché per 
realizzare la parità nella vita professionale e la rappresentanza 
paritaria delle donne nella vita pubblica e politica. Inoltre invita 
la Svizzera a introdurre rapidamente il congedo di maternità.
Ulteriore modo di procedere Il Consiglio federale ha preso 
conoscenza delle osservazioni conclusive del Comitato CEDAW e 
incaricato il DFI di informarne tutti gli attori interessati3), 
incitandoli ad attuarle. In occasione del prossimo rapporto 
periodico, dovuto per il 2006, il Comitato sarà informato su questi 
sforzi.
DIPARTIMENTO FEDERALE DELL'INTERNO
Servizio stampa e informazione
Per ulteriori informazioni:
Patricia Schulz, direttrice dell'Ufficio federale per l'uguaglianza 
fra donna e uomo,
tel. 031 322 68 43,  ebg@ebg.admin.ch
Note 1) Il rapporto è stato pubblicato in forma cartacea e in 
internet. La versione italiana è reperibile all'indirizzo 
www.equality-office.ch/i/s-zusammenarbeit.htm - alla voce "Relazioni 
internazionali" - oppure 
www.eda.admin.ch/sub_dipl/i/home/organ/div1/human/listrep.html. 2) 
Le osservazioni conclusive del Comitato dell'ONU possono essere 
consultate all'indirizzo www.un.org/womenwatch/daw/cedaw/28sess.htm 
("Concluding comments"). 3) Le osservazioni conclusive saranno 
tradotte nelle lingue ufficiali e inviate alla fine di maggio alle 
cerchie interessate. Dopodiché saranno disponibili anche in internet 
agli indirizzi indicati al punto 1).

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