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Allargamento dell'UE: il Consiglio federale pone in consultazione il mandato negoziale

Berna (ots)

14 maggio 2003. Il Consiglio federale ha approvato
provvisoriamente il mandato negoziale relativo all'allargamento 
dell'UE ai nuovi Stati membri. Il mandato definitivo sarà stabilito 
previa consultazione dei Cantoni e delle Commissioni delle 
istituzioni politiche del Parlamento. Il Consiglio federale 
considera l'estensione della libera circolazione delle persone ai 
nuovi membri dell'UE un passo importante e un'opportunità per la 
Svizzera.
Il 1° maggio 2004 l'UE accoglierà verosimilmente dieci nuovi Stati 
membri (Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, 
Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria). Sei dei sette 
Accordi bilaterali tra la Svizzera e l'UE saranno dunque 
automaticamente estesi ai nuovi Stati membri. Soltanto l'Accordo 
sulla libera circolazione delle persone richiede nuove trattative. 
Il 9 dicembre 2002 il Consiglio federale aveva già deciso di 
preparare un relativo mandato negoziale per l'estensione 
dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone a questi Stati. 
Il 6 maggio scorso l'UE ha approvato il suo mandato per 
l'adeguamento dell'Accordo tramite il Consiglio dei Ministri 
dell'UE.
L'allargamento, che porterà la popolazione dell'UE a 450 milioni di 
persone, implica un'apertura considerevole dei mercati e costituisce 
una grande opportunità per l'economia svizzera. Si prospettano 
quindi interessanti opportunità di reclutamento di manodopera 
qualificata e ausiliaria.
I negoziati con l'UE verteranno su disciplinamenti transitori 
adeguati. Scadenze e contingenti mirano a controllare e, a 
determinate condizioni, arginare l'immigrazione, così che la 
Svizzera potrà beneficiare, anche nei confronti dei nuovi Stati 
membri, delle garanzie riconosciute dal vigente Accordo sulla libera 
circolazione nei confronti degli attuali Stati membri dell'UE. 
L'accesso al mercato del lavoro sarà introdotto gradualmente anche 
nei confronti dei nuovi Stati membri. Verosimilmente il contenuto 
dell'Accordo non subirà modifiche sostanziali.
Referendum facoltativo dopo sette anni
In Svizzera sarà il Parlamento a pronunciarsi sui risultati dei 
negoziati con l'UE. La decisione del Parlamento sottostà al 
referendum facoltativo. L'entrata in vigore dell'allargamento 
dell'Accordo non è prevista prima del 2005.
A prescindere dall'estensione dell'Accordo sulla libera 
circolazione, nel 2009 (sette anni dopo l'entrata in vigore 
dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone) l'Assemblea 
federale dovrà comunque pronunciarsi sul rinnovo dell'Accordo. Anche 
tale decisione sottostà a referendum facoltativo.
I futuri negoziati non incideranno sulle misure di accompagnamento 
che entreranno in vigore il 1° giugno 2004 e saranno applicate anche 
alle persone provenienti dai nuovi Stati membri dell'UE esercitanti 
un'attività lucrativa. Tali misure proteggono i lavoratori svizzeri 
dal dumping salariale e sociale. L'attuazione e l'applicazione 
efficaci di tali misure rivestirà considerevole importanza.
L'estensione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone è 
consono alla politica migratoria del Consiglio federale, la quale 
prevede da un lato l'apertura nei confronti dell'UE/AELS, e 
dall'altro la limitazione dell'immigrazione in provenienza da altri 
Stati alla sola manodopera qualificata.
Le esperienze maturate con l'Accordo sulla libera circolazione delle 
persone, in vigore dal 1° giugno 2002, dimostrano che non vi è da 
temere un'ondata migratoria eccezionale.
Altre informazioni:
Servizio d'informazione DFGP, tel. 031 / 322 18 18
Dieter W. Grossen, sostituto del direttore IMES, tel. 031 323 51 18

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