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Schweizer Presserat - Conseil suisse de la presse - Consiglio svizzero della stampa

Media Service: I media nel «caso Hildebrand»: malgrado gli errori, giudizio positivo La conferenza stampa annuale del Consiglio svizzero della stampa

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Interlaken (ots)

Nel «caso Hildebrand» i mass media hanno esercitato la loro funzione di «cani da guardia della democrazia». Il giudizio vale anche per la «Weltwoche», le cui rivelazioni hanno condotto alle dimissioni del presidente del Direttorio della Banca nazionale. Il periodico è tuttavia incorso in alcuni errori. Questo il giudizio del Consiglio svizzero della stampa, la cui presa di posizione in merito è stata illustrata in occasione dell'annuale conferenza stampa.

Sul ruolo dei mass media, in generale, il Consiglio della stampa rileva quanto segue:

- gli errori constatati non hanno pregiudicato la funzione di «cani da guardia» che spetta ai mass media nell'esercizio del giornalismo di inchiesta. Nel caso in questione, l'interesse pubblico prevaleva sulla protezione della sfera privata.

- in alcuni servizi sussisteva il rischio di strumentalizzazione del giornalista da parte dell'informatore. La distinzione dei ruoli, presupposto dell'indipendenza del giudizio, non è stata sempre rispettata. Ma il pubblico è stato sempre in grado di distinguere e di giudicare la parte svolta dai protagonisti del «caso» da quella dei giornalisti che riferivano.

- La «regola delle due fonti» - che prescrive al giornalista di verificare presso una seconda fonte indipendente l'affidabilità della prima - come ogni regola generale può essere, in un caso singolo, oltrepassata. In via eccezionale, il giornalista può fidarsi anche di una fonte sola, e persino di una fonte a lui sconosciuta, se dispone di un documento a prova di un fatto e ha interpellato gli interessati sul contenuto del medesimo. Il pubblico deve tuttavia essere il più possibile informato su quali fonti il giornalista si basa.

Sul ruolo svolto dalla «Weltwoche» la posizione del Consiglio della stampa è chiara: il periodico ha fatto bene a occuparsi del caso, commettendo tuttavia un certo numero di errori:

- In primo luogo, circa il rispetto della verità e il dovere di rettifica. Al lettore è stato taciuto che il principale informatore era l'avvocato Hermann Lei e non il consulente bancario di Hildebrand (in realtà, si trattava di un informatico della banca), come pure è stato taciuto il fatto che tra il giornale e il presunto informatore contatti diretti non ce n'erano mai stati. Questo particolare non è stato mai precisato dal periodico.

- La fotocopia del «conto Hildebrand» pubblicata dal giornale risulta da una manipolazione che non è mai stata dichiarata. Per casi come questo la deontologia prescrive l'uso del termine: «montaggio».

- Il periodico avrebbe dovuto interpellare la Banca Sarasin circa il ruolo effettivo svolto dal consulente bancario: il quale non solo è stato indicato come direttamente all'origine dell'informazione ma si sarebbe fatto avanti spontaneamente, anzi: avrebbe sporto denuncia penale contro Hildebrand.

Il Consiglio della stampa ritiene rispettate di misura le condizioni che la deontologia prescrive circa la pubblicazione di informazioni riservate. La «Weltwoche» poteva legittimamente ritenere che il documento fornito dall'avvocato Lei provenisse dalla Banca Sarasin. Il tema, del resto, era estremamente attuale, di evidente interesse pubblico e vi era implicato il principio stesso del segreto bancario. La chiarezza da fare circa gli affari privati del presidente del Direttorio della Banca nazionale prevaleva, nel caso specifico, sul fatto che un dipendente della banca avesse violato il segreto bancario.

Stabile il volume dei reclami

Riandando alle note salienti dell'esercizio 2011, il presidente del Consiglio della stampa, Dominique von Burg, ha constatato che il numero dei reclami in entrata è rimasto invariato rispetto all'anno precedente. Ha pure ricordato che alcune Prese di posizione di grande rilievo hanno toccato il «diritto all'oblio» in rapporto con le banche dati online, nonché la responsabilità degli scritti anonimi su temi importanti postati nei siti gestiti dai mass media.

Nuova edizione dell'Annuario

Durante la conferenza stampa è stato presentato il nuovo «Annuario 2012» (http://www.presserat.ch/Documents/Annuario 2012.pdf). Contiene, oltre al Rapporto annuale del Consiglio della stampa in cui sono riassunte le decisioni principali prese, un articolo sul ruolo svolto dai media nel «caso Hildebrand» e un secondo articolo sul tema dei commenti anonimi ospitati dai siti elettronici.

Contatto:

SCHWEIZER PRESSERAT
CONSEIL SUISSE DE LA PRESSE
CONSIGLIO SVIZZERO DELLA STAMPA
Sekretariat/Secrétariat:
Martin Künzi, Dr. iur., Fürsprecher
Postfach/Case 201
3800 Interlaken
Telefon/Téléphone: 033 823 12 62
Fax: 033 823 11 18
E-Mail: info@presserat.ch
Website: http://www.presserat.ch

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